Avrebbero rubato merce per 23 mila euro al loro datore di lavoro e lo avrebbero sottoposto ad una estorsione, fingendo di avere individuato gli autori, ai quali avevano dato una caparra di 500 euro in attesa che l’imprenditore si piegasse al pagamento di 8.000 euro quale corrispettivo per ottenere la restituzione dell’intera refurtiva. È quanto i carabinieri della compagnia di Paternò contestano...