A dare un nome e un cognome ai sette ragazzi dello stupro di Palermo sono stati i video che li hanno immortalati mentre trascinavano la diciannovenne verso il cantiere abbandonato del Foro Italico, il luogo dove poi si è consumata la violenza di gruppo. A inchiodarli, e a restringere notevolmente il campo delle loro possibilità di difesa, sono invece i messaggi che si sono scambiati prima e dopo...