«Non ho contato i colpi: cantavo in nome della donna, in nome della vita». Roya Heshmati (nella foto) , 33 anni, descrive così sulla sua pagina facebook gli interminabili minuti in cui sulla sua schiena, sui glutei, sulle gambe si abbattevano le frustate comminate da un tribunale iraniano come punizione per non aver indossato l’hijab, il velo islamico: 74 staffilate inflitte con un nerbo di cuoio...