Usavano, come pseudonimi, i soprannomi utilizzati nella serie La Casa di Carta alcuni degli indagati dalla Procura Europea coinvolti in un’inchiesta che ha portato alla luce una organizzazione criminale, con legami con la mafia di Brancaccio e con i clan camorristici dei Di Lauro e dei Nuvoletta, finalizzata a frodi dell’Iva per oltre 500 milioni. Due delle persone coinvolte si facevano infatti...