Giovani solitari e iperconnessi. Ma anche ansiosi di ottenere successo e l’approvazione dei coetanei per evitare lo shaming online, l’incubo dell’adolescenza. Una «riconfigurazione» dell’infanzia, per dirla con il professore Jonathan Haidt, che, nell’arco di dieci anni o poco più, è passata dal gioco allo smartphone e tutti gli altri dispositivi elettronici connessi alla rete. Ma siamo...