Si può portare in scena il senso di colpa? Può la giovane Thérèse rannicchiarsi su se stessa e far sì che quell’amore immenso e divorante che l’ha avvolta, diventi uno specchio deformante in cui non vuole più riflettersi? «È un viaggio poetico, sensitivo, sull’attaccamento su chi ci ha lasciato ed è scomparso. Ci chiediamo cosa ci lascino e quanto ancora ci turbino», dice Donatella...